Muffa in casa in affitto: come chiedere l’abbassamento del canone?

Ad Avvocato del Cittadino – Associazione Astolfi riceviamo quotidianamente denunce da parte di inquilini esasperati per la presenza di intense muffe sulle pareti o negli armadi di casa. Purtroppo, in molti casi, gli ambienti diventano invivibili e le conseguenze possono essere disastrose sia in termini di salute (allergie, nausea, vomito, ecc..) che di danni patrimoniali (mobili, vestiti e oggetti da buttar via).

E’ possibile, quando la situazione è effettivamente grave e l’immobile non è più idoneo all’uso abitativo, richiedere il recesso immediato dal contratto di affitto ai sensi dell’articolo 1578 c.c., senza attendere i 6 mesi di preavviso. Tuttavia, non sempre ricorrono i presupposti per lasciare subito l’immobile: sicuramente, la presenza di importanti muffe ed umidità giustifica la richiesta di rimodulazione del canone di affitto

Ovviamente non è possibile farsi giustizia da soli, autoridursi il canone o addirittura non pagare. E’ invece essenziale procedere con una formale diffida ed in caso ricorrere alla mediazione obbligatoria per trovare una soluzione bonaria con il locatore o, in ultima istanza, agire giudizialmente.

Ad Avvocato del Cittadino, lo sportello locazioni con legali specializzati in tale materia, riceve due volte alla settimana ed è a disposizione per consulenze nelle città di Roma, Milano e Cosenza. Per un appuntamento è necessario chiamare allo 06.45433408 o, salvando il numero fisso sullo smartphone, è possibile prenotarsi scrivendo su Whatsapp.