La condensa in casa quando piove è una problematica molto comune e fastidiosa. Si tratta della tradizionale condensa che appare sui vetri delle finestre quando c’è uno sbalzo termico tra l’interno e l’esterno. 

Talvolta, se trascurato, è possibile che tale fenomeno penetri nelle pareti, dando origine alla diffusione di muffe e batteri. Capire che cos’è la condensa da pioggia e sapere come intervenire per arginare il problema è fondamentale.

Quando la condensa coincide con la pioggia

La condensa è un fenomeno più comune di quanto si possa pensare e una delle principali cause della comparsa di macchie di muffa all’interno degli edifici. Da un punto di vista scientifico, quando si parla di fenomeno di condensazione ci si riferisce alla transizione dallo stato gassoso a quello liquido di una sostanza. 

Nel caso specifico degli appartamenti, la condensa presente sui muri è la diretta conseguenza dell’umidità intrappolata nell’aria e dell’eccesso di acqua che si sedimenta nei punti più freddi dell’ambiente.

La condensa è normalmente presente in natura sotto forma di nuvole, nebbia o gelo ed è spesso causata dagli sbalzi termici. All’interno di un appartamento, tra le origini della condensa si possono distinguere 3 diverse cause:

  • presenza di vapore acqueo: all’interno delle abitazioni la produzione di vapore acqueo è normale, soprattutto in ambienti come la cucina e il bagno. Solamente respirando si generano nell’atmosfera circa 2 litri di vapore al giorno per persona. Questo microclima che si genera diventa l’ambiente ideale in cui le muffe si sviluppano;
  • temperatura e sbalzi ambientali: la temperatura all’interno delle abitazioni è spesso variabile, a causa di una cattiva diffusione del riscaldamento. Questo provoca degli sbalzi termici e favorisce la diffusione di condensa. Infatti, più è alta la temperatura dell’aria, maggiore è la quantità di vapore acqueo che può contenere;
  • ponti termici: la discontinuità dell’involucro edilizio a contatto con l’esterno provoca ponti termici. Questi da una parte generano una perdita di calore e dall’altra creano un punto freddo che favorisce la condensazione e la conseguente apparizione di muffa

Anche la pioggia rientra tra le possibili cause della condensa: i fenomeni atmosferici come neve, pioggia e afa fanno aumentare sensibilmente il grado di umidità nella casa. Inoltre, un clima freddo e delle temperature più basse generano una maggiore concentrazione di condensa in prossimità delle finestre. 

Quando all’esterno il tempo è freddo e umido, il livello di umidità ideale in casa deve essere bilanciato per evitare il rischio di condensa e per garantire il benessere abitativo. Lo stesso nel caso di forti e lunghe piogge che di per sè provocano un abbassamento delle temperature. 

Quindi, risulta evidente come il clima esterno giochi un ruolo fondamentale sulle temperature interne e sulla condensa. Infatti, quando fa freddo e c’è umidità all’esterno, è più facile che la condensa si sviluppi all’interno. Se non si interviene con un’adeguata ventilazione e deumidificazione delle stanze, a lungo andare tale fenomeno può dare origine a macchie di muffa e infiltrazioni più o meno estese.

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Come eliminare la condensa in casa?

La condensa in casa è prima di tutto sintomo di umidità sulle superfici. Quando piove la condensa è da subito visibile soprattutto sui vetri e si parla di un fenomeno assolutamente normale e controllabile. Se, invece, questa penetra nei muri interni è necessario intervenire, perché significa che si sta creando il microclima ideale per il proliferare di muffe e batteri.

Il modo migliore per eliminare la condensa in casa è la ventilazione. Può sembrare banale, ma assicurare un’adeguata aerazione agli ambienti – soprattutto quando si concentra molto vapore acqueo nell’ambiente e quindi quando piove – è necessario. Si indicano di seguito i motivi per cui ventilare è così importante quando piove:

  • garantire un clima domestico sano: la comparsa di muffa e l’eccessiva umidità nelle case non danneggia solo la struttura degli appartamenti ma nuoce anche alla salute degli inquilini. Infatti, respirare continuamente aria umida può provocare danni al sistema respiratorio e rivelarsi molto pericoloso. Arieggiando le stanze si riesce a diminuire la percentuale di umidità in un locale;
  • prevenire la formazione di muffa: come spiegato, la condensa e l’umidità sono alla base della proliferazione di muffa e batteri. Con la ventilazione si interviene direttamente sulle prime, per contrastare anche le seconde;
  • agevolare il ricambio di aria: se non si effettua periodicamente la ventilazione, l’aria in casa diventa viziata. Questo non solo comporta dei rischi per la salute, ma favorisce anche la muffa. Ad esempio, la ventilazione quando piove garantisce un adeguato ricambio di aria tra quella interna viziata e quella esterna fresca e secca. Lasciare le finestre chiuse quando piove per non far entrare l’umidità è un’usanza sbagliata e controproducente.

Oltre alla ventilazione, esistono altre possibili soluzioni alla condensa, come l’installazione di assorbitori di umidità: vengono inseriti in volumi limitati, come dentro gli armadi, e consentono di catturare l’eccesso di umidità in tali luoghi. Questa soluzione funziona molto bene solo in spazi piccoli, perché la loro capacità di assorbimento è troppo bassa per assorbire l’umidità di un’intera stanza o casa. 

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