Uno dei problemi più fastidiosi in cui potreste incorrere nelle vostre case è quello dell’efflorescenza salina. Questo fenomeno prende il nome dall’omonima proprietà di alcuni sali di perdere molecole di acqua di cristallizzazione, ed è un inconveniente estremamente diffuso all’interno di molte abitazioni.

Per questo motivo è opportuno imparare a conoscere le cause scatenanti del fenomeno e capire come combattere l’efflorescenza. Muffa e spore derivano dalla stessa causa di questo problema, cioè l’umidità, elemento che – se non contrastato adeguatamente – causa diversi fastidi all’interno delle vostre case e fa calare drasticamente la qualità abitativa, arrivando talvolta a mettere a rischio la salute degli abitanti.

Cosa sono concretamente le efflorescenze? 

Pavimento e muro sono le parti più colpite da questo fenomeno, che consiste nel deposito di cristalli di sale che si formano con l’evaporazione dell’acqua presente all’interno delle parti in muratura della vostra abitazione.

Il tutto è riconducibile alla cosiddetta umidità di risalita – chiamata anche risalita capillare, che si verifica quando l’acqua presente nel terreno risale all’interno dei muri di case e uffici grazie al principio di capillarità, trasportando al suo interno i sali idrosolubili.

Questi ultimi, quando l’umidità evapora, vengono trasportati in superficie e si depositano sulle pareti, cristallizzandosi e formando dei depositi di salnitro – sale e potassio – che si diffondono su pareti e pavimenti, dando vita alle efflorescenze.

I principali sali che costituiscono le efflorescenze sono:

  • Carbonato di calcio: di colore biancastro, inodore e insapore, poco solubile in acqua ma effervescente a contatto con l’acido;
  • Solfato di calcio: anch’esso di colore biancastro, caratterizzato da una grande aderenza;
  • Solfati alcalini di sodio e potassio: biancastri, pulvirenti e filamentosi, ma rimuovibili piuttosto facilmente;
  • Solfato di magnesio: dal sapore amaro, anch’esso filamentoso e facilmente rimuovibile.

Ora che sai cosa sono le efflorescenze, come si formano e da quali sali sono composte, scopri cosa comportano, gli interventi che puoi effettuare per risolvere il problema e come prevenirlo.

Efflorescenze sul muro: cosa sono e che problemi causano

I muri della vostra casa sono una delle parti più a rischio per quanto riguarda il fenomeno delle efflorescenze. Queste, come spiegato precedentemente, si formano a seguito della risalita dell’acqua all’interno del muro che trasporta i propri sali solubili, alla sua evaporazione e al deposito dei sali stessi, che, cristallizzandosi, formano le efflorescenze saline.

Muro, soffitto e pavimento sono a rischio soprattutto in ambienti particolarmente umidi, come per esempio le cantine: infatti, non è raro trovare un’efflorescenza biancastra sui muri in cantina, causata proprio dal fenomeno della risalita capillare e amplificata dalla forte presenza di umidità.

Visivamente il fenomeno si presenta sotto forma di depositi biancastri sul muro a forma di cristallo e questo, sfortunatamente, potrebbe apportare dei danni seri alle abitazioni.

Infatti, i depositi si formano nella fase di evaporazione dell’acqua presente all’interno delle pareti, che fa sì che i sali solubili si muovano verso l’esterno del muro.

In mancanza di evaporazione dell’acqua, i sali sono sì presenti all’interno del muro ma, essendo solubili e “immersi” nella loro acqua, non si depositano, rendendo così impossibile la formazione di efflorescenze interne.

La presenza di efflorescenze saline nel muro può portare problemi anche di tipo statico all’immobile. Innanzitutto, i sali sono chimicamente aggressivi e tendono a disgregare strutture composte da mattoni e laterizi in genere.

Quando un sale viene a contatto con l’ossigeno perché l’acqua è evaporata, ossida aumentando il suo volume fino a 30 volte, esercitando quindi pressioni importanti nelle microfessure presenti sui muri. Alla lunga, questo processo porterà inevitabilmente l’immobile a soffrire di problematiche di staticità.

D’altro canto però, le efflorescenze saline possono creare problemi piuttosto fastidiosi: infatti, oltre al brutto impatto estetico, questo fenomeno può causare la caduta dell’intonaco e, in alcuni casi, delle piastrelle, costringendovi a intervenire tempestivamente per rimediare al danno.

Insomma, è bene non sottovalutare il fenomeno dell’efflorescenza salina: intonaco e piastrelle potrebbero subirne le conseguenze e, con esse, la vostra casa.

Infatti, se all’interno dei muri di casa vostra sono presenti i sali solubili, la loro acqua e se quest’ultima evapora in continuazione, c’è il rischio che l’intonaco perda aderenza col passare del tempo a causa dei depositi di sale che si formano nel mentre.

Queste zone, che al tatto sembrano vuote, in realtà contengono il salnitro e, se colpite o se sollecitate da forze esterne, comportano la caduta dell’intonaco. La stessa situazione può verificarsi tra intonaco e pittura, questa volta sotto forma di “bolle” presenti sul muro.

Anche in questo caso la zona interessata sembra vuota al tatto, ma in realtà contiene i depositi salini che si sono formati nel tempo e, se sollecitata, provoca la caduta della pittura.

Per essere sicuri di ottenere un risultato soddisfacente e duraturo, potete affidarvi alla professionalità di aziende specializzate nel settore come Murprotec. Questa realtà opera da oltre 60 anni ed è diventata leader in Europa per quanto riguarda le soluzioni contro l’umidità.

Efflorescenze sul pavimento: cosa sono e come rimuoverle

Un’altra parte della vostra casa che rischia di essere colpita da questo fenomeno è il pavimento: infatti, i sali solubili e le loro acque risalgono dal terreno fino ad arrivare sotto alle piastrelle, dando vita all’efflorescenza.

Fughe, pavimento all’aperto e altri fattori favoriscono la formazione di questi depositi salini che, nei casi più gravi, possono far staccare le piastrelle, proprio come accade per i muri.

Fate attenzione però! Non tutti i residui che spuntano dal pavimento sono delle efflorescenze: se questi sono di color panna e hanno una forma simile a quella della diramazione di una radice, si tratta di un fungo, da trattare diversamente rispetto alle efflorescenze saline. Fughe, pavimenti umidi e trattamenti sbagliati, infatti, ne favorirebbero la formazione anche in futuro.

Per quanto riguarda le efflorescenze, ci sono alcuni fattori da considerare che favoriscono la formazione di salnitro sotto i pavimenti, tra cui:

  • Pavimentazioni in cotto: questo tipo di pavimentazione può tendere a sfogliarsi col passare degli anni, favorendo la formazione di depositi salini che, solitamente, si manifestano con una forma circolare;
  • Pavimento esterno: i pavimenti esterni sono più soggetti all’umidità e alle intemperie rispetto a quelli interni e, in alcuni casi, la loro pulizia periodica viene effettuata in modo più approssimativo. Queste condizioni favoriscono la nascita di depositi salini che, col tempo, si cristallizzano al di sotto delle piastrelle;
  • Pavimenti di cantine e interrati: queste zone della casa sono quelle colpite più di frequente da muffe a causa dell’alto tasso di umidità presente al loro interno e all’impossibilità di arieggiarle adeguatamente. Questa condizione, unita al contatto diretto col terreno – soprattutto negli edifici più vecchi, fa sì che il rischio di efflorescenze sul pavimento sia molto elevato;
  • Isolamento inadeguato: gli edifici più recenti vengono costruiti ponendo particolare attenzione all’isolamento delle fondamenta, in modo da preservare la salubrità dell’ambiente e migliorare la qualità abitativa di chi vive o lavora all’interno dei locali. Infatti, la mancanza di contatto diretto col terreno permette di limitare fenomeni come le emissioni di radon o la risalita capillare. Tuttavia, in caso di edifici datati o di isolamento inadeguato, l’umidità è libera di risalire dal terreno, entrando in contatto con muri e pavimenti e provocando le efflorescenze saline;
  • Fughe sul pavimento: il loro scopo è quello di conferire resistenza meccanica alle piastrelle ma, se non adeguatamente stuccate, possono favorire l’uscita dei sali cristallizzati dal suolo, con la conseguente formazione di antiestetici depositi di salnitro.

Per eliminare salnitro dal pavimento e per ripristinare l’aspetto iniziale di quest’ultimo, puoi servirti di alcuni prodotti specifici che permettono di rimuovere i depositi cristallizzati dalle piastrelle. Tuttavia, proprio come per i muri, è necessario intervenire alla radice del problema per evitare che questo si ripresenti, affidandosi a degli esperti per avere la certezza di un risultato efficace.

Efflorescenza, interventi per risolvere il problema

Come abbiamo visto, i depositi salini su muri e pavimenti sono un problema non da poco, quindi è opportuno intervenire non appena si manifesta l’efflorescenza. Rimedi fai da te e soluzioni casalinghe permettono solo di rimuovere i depositi di salnitro che si formano esternamente, ma per risolvere definitivamente il problema spesso è necessario rivolgersi a dei professionisti.

Il primo rimedio che potete mettere in atto per prevenire la formazione di efflorescenze è quello di utilizzare un buon deumidificatore o un filtro dell’aria: riducendo l’umidità è meno probabile che si verifichi il processo di evaporazione che spinge i sali solubili verso l’esterno della parete, evitando così gli accumuli di salnitro.

Se invece state cercando di capire come eliminare l’umidità dei muri e le efflorescenze saline in modo definitivo, potete adottare una delle seguenti soluzioni:

  • Estrazione dei sali: questa operazione avviene tramite l’utilizzo di un impacco formato da materiali come l’argilla o la pasta di cellulosa. Questo, imbevuto d’acqua, permette di estrarre i sali dal muro prima che si depositino e che si cristallizzino formando le efflorescenze;
  • Intonaco traspirante: la soluzione degli intonaci traspiranti però è soltanto temporanea. I sali infatti in relazione alla loro quantità, andranno a tappare i macropori dell’intonaco, rendendo alla lunga inefficace il processo di evapotraspiarazione e facendo ripresentare il problema.

Per essere sicuri di ottenere un risultato soddisfacente e duraturo, potete affidarvi alla professionalità di aziende specializzate nel settore come Murprotec. Questa realtà opera da oltre 60 anni ed è diventata leader in Europa per quanto riguarda le soluzioni contro l’umidità.

Rivolgendovi a Murprotec potete richiedere il sopralluogo gratuito di un team di esperti, che valuterà attentamente la situazione e vi proporrà la miglior soluzione possibile.

L’approccio dell’azienda al problema è molto chiaro: trattare la causa per prevenire le conseguenze. Infatti, tramite l’utilizzo di particolari dispositivi, sarà possibile eliminare i sali presenti all’interno di muri e pavimenti e, al contempo, ridurre l’umidità.

Questo intervento ha un duplice effetto: permette di prevenire non solo la formazione di efflorescenze, ma anche quella delle muffe e, soprattutto, consente di migliorare la qualità abitativa dell’immobile.

Come togliere il salnitro da muri e pavimenti

Quando l’efflorescenza si manifesta sui vostri muri o sul vostro pavimento, significa che dovete intervenire con tempestività per risolvere la situazione e per evitare la formazione di macchie.

Come per tutte le operazioni casalinghe, potete agire seguendo i cosiddetti rimedi della nonna o ricorrendo a prodotti specifici. Le soluzioni che potete adottare autonomamente sono le seguenti:

  • Spazzola dura di nylon: rimozione efflorescenze saline e olio di gomito sono un binomio vincente, e l’utilizzo di una spazzola dura di nylon è l’ideale per rimuovere i depositi di sale cristallizzato prima che macchino irrimediabilmente muri e pavimento. Per prima cosa, dovete spazzolare energicamente il muro, fino a far scomparire l’alone lasciato dall’efflorescenza. Ripetendo l’operazione per più giorni, eviterete che le pareti si macchino definitivamente. Fate attenzione a utilizzare spazzole di nylon e non di metallo: infatti, quest’ultimo potrebbe staccarsi e rimanere incastrato nell’intonaco, favorendo la formazione di ruggine;
  • Soluzione idropellente: un altro rimedio che potete adottare consiste nell’utilizzo di prodotti idrofughi. Recandovi da una ferramenta o in un negozio che vende materiali da costruzione troverete facilmente dei prodotti in grado di rendere impermeabile il vostro muro, garantendo così la normale traspirazione della parete e impedendo all’umidità di passare. Per applicarlo aiutatevi con un pennello grande e prestate attenzione a distribuire il tutto in modo uniforme. Si tratta di una soluzione costosa e non sempre definitiva ma, soprattutto se la vostra abitazione o il vostro ufficio non hanno particolari problemi di umidità, può prevenire la formazione di efflorescenze per diversi anni.

Una pratica comune ma estremamente sbagliata è quella di ricorrere a una soluzione al 5-10% di acido cloridrico: questo rimedio è efficace solo nel caso in cui dobbiate rimuovere carbonati o residui di malta, ma è del tutto inutile contro le efflorescenze saline.

Questi rimedi permettono di rimuovere efficacemente il salnitro, ma non sono una soluzione definitiva al problema. Nel caso in cui questo si ripresentasse, è opportuno contattare dei professionisti e richiedere un sopralluogo gratuito.