È noto come la presenza di muffe o funghi ponga le basi di un ambiente domestico malsano e dannoso, che favorisce l’insorgere di reazioni allergiche o patologie che inficiano la corretta funzionalità del sistema respiratorio. 

Le muffe, infatti, sono microrganismi potenzialmente tossici, la cui diffusione avviene tramite la proliferazione di spore riproduttive: l’inalazione di tali sostanze, in grado di colonizzare pareti e superfici domestiche, può portare anche a gravi problemi di salute, tra cui svariate allergie.  

Diversi studi hanno dimostrato come esistano diverse specie e tipologie di muffa: gli esperti contano più di 100.000 tipi di spore differenti, di cui almeno una trentina trovano nelle abitazioni colpite da umidità e poco ventilate l’habitat perfetto. 

Allo stesso modo, anche la casistica di reazioni allergiche da esse provocate è altrettanto varia e articolata. Tra le allergie da muffa più comuni in Italia, tuttavia, l’allergia all’Alternaria merita un approfondimento. 

Che cos’è l’allergia all’alternaria?

L’Alternaria è una muffa ubiquitaria predilige ambienti umidi dalla temperatura compresa, in genere, tra i 18 e i 32 gradi, sviluppandosi su materiali organici in decomposizione, come per esempio frutta, legno, tessuti o vegetazione.

Ne esistono ben 50 specie diverse, ma la più comune è la cosiddetta Alternaria tenuis, che occupa il primo posto tra le muffe più diffuse in Italia. Spesso è visibile ad occhio nudo su alimenti come la verdura, sotto forma di macchie di colore scuro, tra il grigio e il verde. 

Tra le caratteristiche che rendono questo particolare tipo di fungo particolarmente allergizzante per chi soffre di sfoghi respiratori, c’è senza dubbio la sua grande capacità di spostarsi e diffondersi velocemente, per esempio sfruttando il flusso dell’aria condizionata. 

È tuttavia la dimensione ridotta delle sue spore la principale causa della sua nocività: risultando facilmente inalabili, sono spesso motivo scatenante di difficoltà respiratorie. Facendo il loro ingresso nell’organismo umano, infatti, le spore innescano una serie di reazioni fisiologiche del corpo, quali una immediata risposta di ipersensibilità o infiammatoria, locale o sistemica.  

Allergia all'alternaria: sintomi e manifestazioni

Lo sviluppo di questa muffa è stagionale: la generazione di spore si riscontra da maggio a novembre, con un picco di intensità tra agosto e settembre: è in questo periodo che chi soffre di allergia all’Alternaria sviluppa diversi sintomi tipici dell’irritazione delle vie respiratorie.

Come capire se si è allergici alla muffa?

I principali sintomi dell’allergia all'alternaria sono:

  • Rinite allergica perenne: riscontrabile in forme diverse a seconda degli allergeni, si tratta di una forma allergica che si distingue dalla sua variante più comune stagionale, scatenata da pollini o graminacee. Frutto di una reazione eccessiva del sistema immunitario, la rinite provoca naso chiuso, starnuti, iper-lacrimazione, prurito e congestione. 
  • Difficoltà di respirazione: spesso l’allergia porta alla chiusura parziale delle vie respiratorie, con il risultato di un forte senso di oppressione al torace.
  • Attacchi d’asma bronchiale: è il sintomo predominante della forma allergica da Alternaria. Si stima che in Italia più del 4,5% della popolazione ne sia affetto: le allergie sono spesso causa primaria di reazioni asmatiche. Soprattutto nei soggetti più gravi colpiti dall’asma, l’Alternaria può essere dannosa. 
  • Crisi di tosse secca convulsa: questo sintomo comunemente si accompagna o si genere per reazione a i precedenti. Se non curata, può portare all’irritazione dell’albero bronchiale.
  • Dermatite o prurito: come altri tipi di allergie, anche quella all’Alternaria può provocare rash o sfoghi cutanei leggeri, ma fastidiosi.
  • Congiuntivite oculare: anche gli occhi sono spesso attaccati dall’infiammazione provocata dalle spore, presentando rossore o iper-lacrimazione.

Tutti i sintomi sopra elencati si presentano con maggiore intensità nei bambini, che risultano solitamente i più colpiti dalle allergie di questo tipo. In particolare, gli effetti che l’inalazione o il contatto con la muffa Alternaria producono con maggiore frequenza nei più piccoli sono:

  • Rossore degli occhi;
  • Rinite;
  • Congiuntivite; 
  • Asma.

Gli ultimi tre sintomi si presentano nella loro variante perenne, ossia legata ad allergeni persistenti. Nei casi di sintomi di affaticamento respiratorio o di raffreddamento senza cause scatenanti evidenti, dunque, è opportuno portare il bambino dal medico di base o dal pediatra, avendo cura – nel frattempo – di sottoporre la sua cameretta e gli ambienti da lui frequentati a un accurato controllo. Qualora si riscontri la presenza anche lieve di muffa, si renderà necessario un intervento tempestivo.

Allergia all’alternaria: cibi da evitare

Anche l’alimentazione può giocare un ruolo importante nel trattamento di un’allergia alla muffa. Qualora, infatti, si dovessero sperimentare dei sintomi solo in forma leggera, il primo dei rimedi “naturali” da provare, prima di ricorrere a veri e propri farmaci, è quello di cambiare le proprie abitudini alimentari. Alcuni cibi, infatti, specie quelli fermati, contengono alcune muffe non tossiche, ma che in casi specifici possono scatenare sfoghi o reazioni allergiche. 

Gli alimenti da evitare per chi soffre di varie forme allergiche alla muffa sono:

  • I funghi;
  • i latticini;
  • Cibi affumicati o a lunga conservazione;
  • Alimenti fermentati (crauti, sottaceti, frutta secca, vino, birra, ecc.).

Nel caso specifico dell’Alternaria tenuis, si aggiungono per ovvie ragioni alla lista ortaggi, frutta e verdura già contaminati: sviluppandosi soventemente su alimenti di questo tipo, l’Alternaria si manifesta con puntini o macchie tra il verde scuro e il nero. 

Qualora si vivesse in un’abitazione o in una zona particolarmente umida o soggetta a muffe come l’Alternaria, dunque, sarebbe di importanza fondamentale disinfettare e controllare con cura i cibi prima di ingerirli. 

Al contrario, una scelta accorta degli alimenti da assumere quando si stanno sperimentando sintomi è in grado di procurare sollievo dallo sfogo allergico: per esempio,

  • L’aglio può essere un toccasana contro gli effetti della muffa: essendo un potentissimo antifungino naturale, l’aglio è molto utile a scopo preventivo, dato che permette di ridurre sensibilmente l’eventualità di sviluppare un’allergia alle muffe; qualora si sia già colpiti da reazioni allergiche all’Alternaria, invece, contribuirà ad attenuare la violenza dei sintomi.
  • Lo zenzero è un ottimo rimedio naturale contro tosse, mal di gola e congestione nasale. 

Chi è allergico alla muffa può mangiare i funghi?

L’allergia alla muffa è un problema assai diffuso tra le persone e le può porta a dover evitare alcuni cibi, tra cui i latticini e i funghi. In particolare, l’allergia ai funghi può essere spiegata con il fatto che questi alimenti sono molto simili, dal punto di vista molecolare alle muffe stesse.

Al tempo stesso bisogna ricordare che si soffre di queste allergie deve evitare le conserve, i salumi, i formaggi stagionati e talvolta anche i sottaceti: questi cibi hanno infatti maggiori probabilità di contenere le muffe.

È importante sottolineare, comunque, che il grado di tolleranza di una persona allergica alla muffa è di gran lunga inferiore a chi ha sviluppato una “semplice intolleranza”.

Alternaria: come combatterla

Se i sintomi si aggravano, un consulto da un medico diventa improrogabile. Grazie all’entrata in vigore dei nuovi LEA 2017, anche medici non specialisti del settore possono prescrivere dei test allergologici dettagliati che permettono un risultato rapido.

Pur non essendoci un protocollo terapeutico univoco per la cura dell’allergia all’Alternaria, infatti, esistono alcuni farmaci che contribuiscono a dare sollievo alle vie respiratorie irritate dalle spore. Ne sono un esempio:

  • Gli antistaminici, che agiscono attivamente contro la congestione, la tosse, gli starnuti e il prurito.
  • I corticosteroidi locali, che alleviano le infiammazioni delle vie respiratorie.
  • I decongestionanti, che intervengono contro l’intasamento nasale;
  • L’immunoterapia.

Ognuno di questo gruppo di farmaci ha le sue specificità e i suoi effetti collaterali: la scelta del più adatto ai propri sintomi e alla propria fisicità è del tutto soggettiva, motivo per cui deve essere presa con l’ausilio del medico di base. 

Dove si trova la muffa Alternaria?

Il miglior modo per risolvere il problema dell’Alternaria e, di conseguenza, delle reazioni allergiche da essa scatenate, è prevenire la formazione della muffa e scovare i luoghi in cui spesso prolifera con maggiore facilità. Ecco alcuni accorgimenti che possono evitare che le spore si moltiplichino:

  • Evitare l’accumulo di oggetti o materiali che possano incentivare lo sviluppo del fungo: ceppi di legna esposti alla pioggia, panni umidi in casa, ecc. 
  • Controllare gli alimenti e assicurarsi che siano conservati nel modo più adeguato;
  • Mantenere sotto controllo il livello di umidità disperso nell’ambiente, arieggiando le stanze con frequenza, effettuando la manutenzione degli impianti di condizionamento o eventualmente ricorrendo a deumidificatori: essendo le muffe dei microrganismi miceli che proliferano in ambienti umidi e mal ventilati, un periodico controllo della qualità dell’aria circolante nella propria abitazione potrebbe arginare i danni. 

Una soluzione a lungo termine contro la formazione di muffe o funghi è stata offerta da Murprotec, leader europeo del settore per i trattamenti contro l’umidità: mettendo al servizio della causa la sua decennale esperienza sul campo, l’azienda ha brevettato l’impianto CTA4 (Centrale di Trattamento dell’Aria), un sistema di purificazione dell’aria che permette la sua completa sostituzione con aria esterna pulita e preriscaldata in tempi minimi. In questo modo, garantendo un ambiente accogliente e sano, Murprotec scongiura il problema della muffa Alternaria e, con esso, anche quello delle allergie da essa provocate.