L’umidità e le infiltrazioni costituiscono due grandi criticità per un’abitazione. Trovare il modo giusto per combattere i depositi di acqua nelle pareti non è semplice, ma potrebbe diventare ancora più complesso provvedere a riparare i danni causati dall’umidità. Quindi, sapere come rivestire un muro per impermeabilizzarlo e proteggerlo dall’acqua è fondamentale.

È facile che si formino delle macchie di umidità soprattutto negli angoli tra le pareti. Intervenire tempestivamente e nel modo giusto è essenziale per far sì che i danni rimangano circoscritti e che il comfort dell’abitazione non venga compromesso. Vediamo insieme quali sono i rivestimenti antiumidità e perché si tratta solamente di soluzioni palliative.

Come rivestire una parete umida

Combattere l’umidità non è semplice. Infatti, è sempre meglio prevenire tale fenomeno andando a ricoprire le pareti con un materiale resistente all’acqua e traspirante. In commercio sono disponibili diverse soluzioni per rivestire una parete umida. Purtroppo, però, si tratta solamente di interventi temporanei finalizzati a coprire e nascondere i danni creati dall’acqua e non a risolverli. 

Tra i materiali più utilizzati per ridurre l’umidità in modo temporaneo e per tamponare il problema si ricordano i seguenti:

  • idropitture: le pitture traspiranti sono la soluzione più diffusa. Si parta di specifiche vernici in grado di favorire e permettere il passaggio dell’aria e, quindi, di agevolare la traspirazione dei muri;
  • cartongesso: si parla di una soluzione estremamente temporanea, non adatta a eliminare il problema, ma idonea solo a coprire i danni già creati. Infatti, si vanno a creare delle intercapedini tra il cartongesso e il muro da riempire con materiale isolante. In questi luoghi, però, si crea il clima ideale per la proliferazione di batteri e muffa;
  • resine idrorepellenti: soprattutto nei bagni, in cucina e nella zona della doccia si usa la resina in alternativa alle classiche piastrelle. Per quanto funzionale ed esteticamente bello, tale materiale non elimina il problema alla radice;
  • carta da parati: nel caso in cui sulla parete siano presenti grandi macchie di umidità, si può procedere asciugando la zona e successivamente coprendo i danni con una carta da parati. È preferibile scegliere un materiale traspirante, resistente al vapore e all’acqua.

Prima di pensare al giusto rivestimento per muri umidi è necessario cominciare asciugando la parete ed eliminando il più possibile l’acqua intrappolata. A seconda del materiale e dello spessore della parete, si stimano i seguenti tempi di asciugatura naturale di un muro:

  • in calcestruzzo: le tempistiche sono davvero lunghe, con un minimo di 18 mesi, se lo spessore è di 30 cm, e un massimo di due anni, quando si arriva ai 40 cm. È evidente che aspettare così tanto tempo affinché la parete si asciughi da sola potrebbe provocare altre problematiche;
  • in mattoni rossi: si va dai 9 ai 15 mesi a seconda dello spessore. Un range di tempo inferiore alla precedente alternativa, ma comunque molto lungo e rischioso.

Spesso le infiltrazioni sono inevitabili, a causa del clima e della struttura della casa. In ogni caso, esistono delle buone abitudini che ciascuno di noi può adottare per limitare la presenza di umidità in casa e per far sì che non si creino macchie di muffa e di bagnato. 

Infatti, nella vita di tutti i giorni, è buona abitudine areare tutte le stanze della casa, soprattutto il bagno e la cucina, dove normalmente tende a essere presente una maggiore quantità di vapore acqueo. Spesso anche la presenza di piante può compromettere il clima. Infatti, il terriccio bagnato tende a umidificare l’aria e a favorire la formazione di muffa. 

Rivestire una parete umida con piastrelle

Un modo originale ed efficace per nascondere l’umidità e i danni che questa ha provocato sono le piastrelle. In particolare, è necessario posare al di sopra delle stesse una resina idrorepellente. Infatti, le piastrelle di per sé non hanno un grande potere impermeabile ed isolante. Diventano invece più efficaci quando vengono trattate con della resina.

Il grande vantaggio delle piastrelle è quello di scegliere il tipo di finitura e di personalizzare al massimo il risultato finale. Infatti, non si tratta solamente di optare tra un risultato lucido o opaco, ma anche di valutare il colore delle piastrelle, la loro grandezza e disposizione. Il modo migliore per coprire temporaneamente l’umidità e per donare un tocco originale e creativo all’ambiente.

Rivestire una parete umida con cartongesso

Il cartongesso è una delle più comuni soluzioni. È bene sapere, però, che si parla di un materiale non molto adatto a proteggere la casa dall’umidità, ma efficace se si cerca solo una soluzione palliativa. Per posare il calcestruzzo, dunque, si va creare una controparete e si posano nelle camere d’aria dei materiali isolanti. Il cuscinetto di aria che si genera aiuta a mantenere la temperatura desiderata nell’appartamento ma potrebbe anche diventare il luogo ideale per l’accumulo dell’umidità e per la nascita di muffe.

Dunque, è bene pensare al cartongesso in un’ottica di prevenzione, per rivestire pareti integre. Infatti, se è già presente umidità in casa si rischia di peggiorare la situazione e di avere muffa che cresce nascosta nelle pareti, ma che compromette allo stesso modo il comfort abitativo.

Pannelli: una soluzione per le pareti umide

Contro l’umidità di risalita e per coprire una parete danneggiata dall’acqua si pensa anche ai pannelli. Per la loro installazione è necessario cominciare rimuovendo tutta la vernice danneggiata e l’intonaco bagnato e, solo poi, applicando l’aggrappante. Si tratta di un materiale adatto a far attaccare l’intonaco. 

Per un migliore risultato, è bene preferire un intonaco alcalino e termoresistente, per far sì che la soluzione rimanga efficiente per più tempo possibile. Una volta posato il pannello è conveniente applicare come finitura una pittura antimuffa, che permetta di allontanare la condensa e l’umidità.

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